21 novembre 2010


PAOLA MINELLO
JUST MARILYN . omaggio a Marilyn Monroe

a cura di ELISIRart


Galleria RILIEVI . Via della Reginella 1a . Roma
26 novembre . 8 dicembre 2010

inaugurazione venerdì 26 novembre, ore 19.00


http://www.paolaminello.it/
http://www.elisirart.blogspot.com/



“Esiste uno spazio, fuori dal tempo di un pensiero storicizzante nel quale le cose, le persone, gli avvenimenti sono estraniati dal loro possibile significato pubblico. Esiste una dimensione in cui segni e gesti assumono accezioni autonome imprevedibili, per questo aborrite dagli schemi ideologici dominanti che, per definizione, necessitano di significati riconoscibili. Esiste, in altre parole, una dimensione privata e spirituale del fare arte che sfugge a congetture predeterminate senza perdere niente della propria dignità costitutiva. E' in Mostra dal 26 novembre all'8 dicembre a Roma un estratto della ricerca “Omaggio a Marilyn Monroe” di Paola Minello.
Il segno di Marilyn in arte appartiene all'inconscio della pseudo cultura artistica di massa, che ci riporta con una macchina del tempo estraniante agli anni '60 della Pop Art, il collage alle componenti dada presenti nelle prime manifestazioni di questa. E ancora, la dinamica dei segni di sfondo ci evoca il gesto informale. Ma Paola Minello è molto lontana da questi frastuoni. Le manifestazioni terrene non sono fatte di sola forma in senso meccanicistico.
Quella di Paola non è la Marilyn icona commerciale riportata in arte, è proprio l'essenza che resta dopo queste affollate operazioni di riproduzione, forma emotiva di un preciso senso di femminilità. Questi segni visivi sono intimi, non collettivi. Personal Art, verrebbe da dire. Tolti gli impulsi a registrare la civiltà dei consumi, sopiti critica, accusa o impegno nel cambiarla, resta tutto il “di dentro” da indagare. Il mix di Paola Minello è indotto da motivazioni interiori. Lo sfondo non è decorazione, il rituale demiurgico che lo genera ne è testimonianza: è connotazione emozionale dell'icona, la caratterizza, ne esalta una nota espressiva, come fosse la sua ombra remota, un destino che torna a dare conferma di sé. C'è prima di Marilyn, come viene prima il contesto di ogni cosa, agente del soggetto, forma di un pensiero: non è in gioco una scala di valori, il movimento del segno nasce per un corpo, ma solo dopo lo sa. Queste icone sono al centro di un universo in atto, in evoluzione, che le stava aspettando. Quell' universo parla di loro, in senso quasi espressionistico. La figura è un segno che stravolge l'impressione, ne diviene protagonista: sono gli accenti a fare la differenza. Il gioco della ricerca del soggetto oggettivato si fa strabiliante caratteristica dei lavori di Paola, sfida all'osservatore e firma d'autore. Ci si perde, nel proprio universo, ma solo per ritrovarsi.” e.g.

Paola Minello (www.paolaminello.it) è prima di tutto musicista. Nasce a Roma, frequenta il conservatorio e da allora sono tante le esperienze artistiche nel settore, e tutte di alto livello: musical, spettacoli e collaborazioni con celebri direttori d'orchestra e artisti internazionali.
Da qualche anno c'è anche la pittura, a fianco della musica. Il suo sguardo in arte è accompagnato per un certo periodo dalla mediazione del compagno, indiscusso esponente dell'arte contemporanea. Ma Paola inizia a dipingere e cammina da sola. Nel Marzo 2008, a Cagliari, la prima personale “Infinito Pop”. Da allora, la sua strada d'autore è tutta in divenire.

14 novembre 2010


KOSAKAOS . dis harmonies in art

collettiva di arti visive

a cura di ELISIRart
19 novembre . 19 dicembre 2010
FONDERIA DELLE ARTI . Via Assisi 31 . ROMA

INAUGURAZIONE VENERDI' 19 NOVEMBRE, ORE 18.30
ORE 20.00 : "DEMENTIA" . performance musicale di JOHN B. ARNOLD


Dal catalogo della Mostra: "...Il tempo scorre in una sola direzione, in avanti. L'esperienza della realtà è accompagnata da un segno comune: la nostra coscienza registra in continuazione la variazione di energia che avviene nel mondo attorno a noi. Vediamo il nostro corpo invecchiare, la polvere accumularsi, gli altri morire e le braci roventi diventare cenere fredda. C'è armoniosa coerenza in questo divenire. Ma l'abito mentale ultracentenario che ci ostiniamo ad indossare continua a darci l'illusione che la dimensione umana sia un processo affrancato dalle leggi di natura, la storia terrena come un passaggio dal disordine perfettibile presente ad un compiuto ordine futuro. La perfezione della “forma” è ancora un valore sostanziale, eppure qualcosa non torna: il mondo va a rotoli e gli sforzi per premere la realtà dentro desueti contenitori ideologici li fa trabboccare di rifiuti per reazione, noi ci siamo dentro e continuiamo a premere. Basterebbe sollevare il velo mistico che circonda il pensiero antropocentrico per accorgersi che ogni reazione che ci riguardi è trasformazione del mondo naturale. Quando il mondo intero comincia ad incrinarsi e a crollare, è il caso di riflettere su come esso sia stato pensato e dunque organizzato, perché lì risiede il nucleo di comprensione. In questa accezione il caos odierno è fecondo, perché per espandersi ha bisogno della rottura dell' ordine fittizio considerato ineludibile dall'uomo occidentale, come gli ingranaggi di una macchina letale. L'Arte ha accettato da tempo, forse prima di tutti, la situazione e ha tentato, come è sua vocazione, di darle una forma, un ordine interpretativo. Il tema della Mostra è la reazione degli artisti di fronte alla provocazione del caso, dell'indistinto, del probabile, del plurivalente; la reazione della sensibilità contemporanea in risposta alle suggestioni suscitate dalle discipline scientifiche, matematiche, filosofiche, precedute dalla visione di un mondo umano che burlescamente sembra progettare la sua fine. Non si vuole spiegare niente qui, perché accettare e cercare di dominare l'ambiguità del nostro tempo non significa imprigionarla in un ordine che le sia estraneo, piuttosto ribadire ed esemplificare la necessità di elaborare una consapevolezza e l'aiuto che, in questo senso, può venirci dall'arte. Quelli a seguire sono esiti che comunicano modi di vedere ed assimilare un universo umano, interiore e sociale, in cui i modelli tradizionali sono andati in frantumi, mentre si stanno faticosamente delineando nuove possibilità di rapporto che rimettono in gioco, senza rifiutarli, gli assunti delle culture del passato. Da questo punto di vista, nelle pagine che seguono potremo trovare più affermazioni sulle nostre relazioni di vita che in un qualsiasi possibile saggio speculativo. Intuire la realtà è un modo per comprenderla. Come specchio del presente, l'arte può ancora aiutare il mondo, dopo tutto sta andando verso qualcosa..." e.g./11.2010

02 novembre 2010



COMUNICATO STAMPA


KOSAKAOS . dis harmonies in art


collettiva di arti visive

a cura di ELISIRart
19 novembre . 19 dicembre 2010
FONDERIA DELLE ARTI . Via Assisi 31 . ROMA

INAUGURAZIONE VENERDI' 19 NOVEMBRE, ORE 18.30
ORE 20.00 : "DEMENTIA" . performance musicale di JOHN B. ARNOLD


G L I A R T I S T I

Fernanda Andrea Cabello / Filippo Bernabei / Paolo Buzi / Daniele Camaioni /

Francesco Ciavarella / Giulio De Mitri / Giacomo di Castri /
Edith Dzieduszycka / Marco Filippozzi / Luigi Filograno / Annalisa Guerri /
Franca Lanni / Daniela Leghissa / Ruggero Maggi / Nani Marcucci Pinoli /
Michele Pisicchio / Andy Salzman / Maria Savino / Sergio Trevisan /
Barbara Vistarini


Catalogo disponibile in Mostra

http://www.fonderiadellearti.com/

http://www.elisirart.blogspot.com/

L A M O S T R A
Il Caos globalizzato, connotazione dell'oggi, segna anche i linguaggi dell'arte. Impossibile prescinderne,
per comprenderli: la disamornia del nostro tempo e l'arte, contenitore del presente, che la rivela in trasparenza.
La discontinuità dei fenomeni ha messo definitivamente in crisi l'illusione di un' immagine unitaria e compiuta della realtà. Insieme decadono tradizionali certezze e vibrano feconde forze centrifughe. Il campo di possibilità interpretative è infinito, la proliferazione di contrasti e opposizioni ne è la conseguenza: un' eterogeneità che la nostra civiltà nutre come valore prezioso, perché tutti i dati della cultura globale ci inducono a concepire e dunque vedere il mondo secondo la categoria delle possibilità. Così, le griglie interpretative con le quali si è soliti decodificare le arti, e il loro contesto, risultano in parte vanificate: si affollano giudizi di negazione per espressioni che non si possono capire applicando ideologie storicizzate, oppure ci si limita a definizioni che inquadrano, senza comprendere. Ma sta davvero lì il nucleo di comprensione?, nel ricondurre questo disordine sotto la griglia di strutture di pensiero che appartengono a tempi finiti? Ora sappiamo che il Caos non è è indecifrabile, è l'ordine segreto sotteso a tutto ciò che non appare perché sta oltre il visibile, causa ed effetto delle ragioni individuali e universali, che come forma di ordine assoluto, è fuori dal tempo immanente.
La Mostra proverà ad esemplificare l'armonia sottesa ad ogni dis.armonia esteriore e, specularmente, l'universo che ogni calma apparente comprende; nello spazio espressivo di ogni singolo autore e nell'interazione di forme-linguaggi-contenuti, di esperienze artistiche, diverse e distanti, ma intrinseche al presente. Occasione per riflettere su un tema proprio all'arte e alla vita spirituale e fisica di ognuno e di tutti, oggi non più disattendibile.


L A L O C A T I O N
La Fonderia delle Arti (www.fonderiadellearti.com), che ospita l'Evento, è il migliore contenitore possibile. Edificio ricavato all’interno di un'antica fonderia di metalli, ristrutturata e trasformata in una struttura didattica e artistico-culturale polifunzionale. Spazio interattivo, è esemplificazione esso stesso del contemporaneo dell'arte. Il progetto artistico di Maurizio Boco e Giampiero Ingrassia, sorto con la finalità di concentrare nel medesimo perimetro musica, teatro, e arti visive, è diventato un punto di riferimento per la cultura capitolina e non solo. Serie testate di settore, giornalistiche e televisive, critici e osservatori, gli hanno già destinato ampio riconoscimento.


L A P E R F O R M A N C E M U S I C A L E
“DEMENTIA” . JOHN B. ARNOLD . batteria

John B. Arnold è musicista di livello internazionale. Nasce a New York City, da anni lavora come batterista, programmatore e compositore, ora al suo quinto disco da solista.
Nipote del grande compositore Americano Hoagy Carmichael, John conta numerose collaborazioni e registrazioni insieme ai nomi piu’ grandi del jazz Americano tra i quali: Greg Osby, John Abercrombie, John Pattitucci, Larry Goldings, David Binney, per citarne alcuni.
Ha pubblicato dischi e progetti elettronici in collaborazione con musicisti di supremo livello, partecipato a festival internazionali, continuando nel contempo ad insegnare tra Roma, New York e Berlino.
Qui proporrà il progetto, solo, DEMENTIA. Con l’uso di tastiere e migliaia di loops creati da lui, la performance si basa sull’uso di temi televisivi e pubblicità d'epoca, ma presi e distorti al punto del non riconoscimento. Questi sequencers e la batteria elettronica, saranno la base per l'esibizione dal vivo.. Onde sonore, voci contorte, “noise” e ritmi elettronici astratti, accompagneranno il tema della Mostra nel territorio della migliore musica contemporanea.